Di Groucho MarxPubblicato il Pubblicato in:PoliticaTaggato barcellona pg, barcellona pozzo di gotto, pinuccio calabrò, sindaco, sindaco pinuccio calabrò121 commenti su Pinuccetto, dove lo metto, dove lo metto, non si sa…
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Svolta a Barcellona Pozzo di Gotto non pervenuta. Ci piacerebbe che Domenico Modugno resuscitasse per occuparsi di una rivisitazione, tra il comico e il tragico, di una sua famosa canzone. Noi gli suggeriamo questo nuovo ritornello: “E il sindachetto dove lo metto / Dove lo metto non si sa / Mi dispiace, ma non c’è posto / Non c’è posto, per carità / Il sindachetto dove lo metto / Dove lo metto non si sa / Mi dispiace, ma non c’è posto / Non c’è posto, per carità!”
Più che a tarallucci e vino, come forse l’avv. Pinuccio Calabrò sperava, la sua amministrazione è finita a pane e acqua. Se non fosse, però, che di pane si è visto ben poco e di acqua, in molti giorni, neanche una goccia dai rubinetti della città di Barcellona Pozzo di Gotto. Assenti d’eccellenza in città anche serie politiche sociali, agricole, economiche e di sviluppo. Presenti invece imprecisioni, approssimazioni, sporcizia, spazzatura, scarsezza e poca destrezza politica, zero capacità programmatica se non per toppe.
Il primo mandato (e ultimo?) del Sindaco Pinuccio Calabrò è un bel colapasta, anche se, tra l’assenza di pane e di acqua, possiamo annoverare anche l’assenza di pasta. Molti lamentano l’immobilismo che regna in città, pulita solo dai portatori sani di reddito di cittadinanza, ma abbandonata al degrado più totale (presto vi delizieremo con una carrellata fotografica niente male). In realtà, il tanto criticato sindaco di Barcellona Pigì andrebbe finalmente lodato: ci permette di ironizzare, cioè ci fornisce – suo malgrado – così tanto materiale che potremmo scrivere da qui alla fine del mandato, sapendo già come andrà a finire.
Molti criticano l’avv. Pinuccio Calabrò non per la sua professione, per quale invece è stimato e lodato, ma per la sua totale impreparazione amministrativa. Né polso, né carattere, né tempra politica. Che sia chiaro, non è un’offesa, un attacco personale (perché, in verità, nonostante sia permalosissimo, è in qualche modo anche simpatico!). Speriamo lui capisca che non vi è nulla di personale. Semmai, è uno scossone, un tentativo di tirarlo fuori dal rifugio in cui sembra essersi nascosto per paura di qualche fuga di sassolini dalle scarpe (che potrebbero essere così tanti da sembrare una lapidazione).
Non c’è stata alcuna svolta per la città di Barcellona Pozzo di Gotto dopo le ultime elezioni amministrative. Né, in verità, qualcuno aveva avuto il coraggio di sperare davvero in tal senso. Poi, è evidente, illusioni e miopie ce ne sono state fino a dire basta, soprattutto a destra (a sinistra non ci giriamo per torcicollo). Ha avuto più abbandoni l’attuale Sindaco che tutti i nidi del mondo. A tal proposito, come avrà gestito il nido abbandonato da molti consiglieri che, anziché stargli accanto – turandosi il naso -, hanno preso la propria borsetta e se ne sono andati? A livello personale come ha gestito l’ingombro di questa sfiducia?
Non lo sappiamo, perché in giro non lo vediamo.
E rimpiangiamo i tempi di Candeloro che, impavido, passeggiava sempre per le strade della città accettando di essere fermato, osannato o criticato. Si dice che Pinuccio Calabrò abbia provato a trovare uno spigolo dove tirare la testa per tutte le volte che una nota negativa si è aggiunta alla lista (ormai infinita) degli insuccessi amministrativi. Sarà vero oppure è il solito pettegolezzo che gira farloccamente?
La domanda, che in tanti ormai si pongono, in realtà ruota attorno a un quesito più grande che solo il nostro Pinuccio può sciogliere: si dimetterà, ritirandosi dalla politica e dedicandosi (come egregiamente ha fatto in questi anni) all’attività forense o aspetterà, mogio mogio, i tempi tecnici per la sfiducia da parte del Consiglio Comunale?
Ai posteri l’ardua sentenza. Nel frattempo, qui aspettiamo che tornino pulizia e acqua.
Pinuccetto, dove lo metto, dove lo metto, non si sa…
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